Impararefacile.com - Logo

Pubblicato o aggiornato :

Pietro Abelardo, filosofo e teologo francese

"Ogni scienza emana esclusivamente da Dio e da Lui viene come dono. Ecco perché siamo convinti che la scienza è cosa buona".

Pietro Abelardo, filosofo e teologo francese, nacque a Le Pallet nel 1079 e morì a Cluny nel 1142.

Fu una delle figure più controverse del Medioevo, noto tanto per la sua brillante intelligenza quanto per il suo spirito critico nei confronti della dottrina ufficiale della Chiesa.

Allievo di Guglielmo di Champeaux, divenne ben presto un maestro di dialettica apprezzato, ma anche un personaggio scomodo per le sue idee innovative.

Il suo pensiero si fondava su un metodo logico-razionale applicato alla teologia, cercando di armonizzare fede e ragione.

Nel "Sic et Non" (1121), Abelardo raccolse affermazioni contraddittorie di Padri della Chiesa, senza risolverle direttamente, ma stimolando un'analisi critica dei testi sacri. Quest’opera, insieme alla sua "Introduzione alla teologia" (1125), suscitò forti polemiche, portandolo alla prima condanna per eresia nel 1121.

Parallelamente alla sua carriera filosofica, la sua vita fu segnata dalla tormentata relazione con Eloisa, sua allieva, con cui ebbe un figlio.
Il loro amore proibito si concluse tragicamente: Abelardo fu vittima di una crudele vendetta da parte dello zio di Eloisa, Fulberto, che lo fece evirare. 

Ritiratosi in monastero, Abelardo continuò a scrivere e insegnare, ma le sue idee furono ancora una volta messe sotto accusa nel 1141 dal concilio di Sens*, su pressione di Bernardo di Chiaravalle (che nella sua "Apologia" il francese definì "l'impudente accusatore").

Testo originale de l'Apologia di Abelardo
L'Apologia di Pietro Abelardo

Abelardo scrive rivolgendosi a Bernardo di Chiaravalle:

"Quem recitas meus est, o Fidentine, libellus. Set male cum recitas, incipit esse tuus". 

Cioè, tradotto a grandi linee: "Questo che reciti è il mio librettino. Se però lo reciti male, allora diventa tuo". Come a dire che l'accusatore sta un po' travisando quanto scritto dall'accusato, ne modifica il contenuto per giustificare l'accusa di eresia.

Nonostante le condanne, il suo pensiero influenzò profondamente la scolastica medievale, anticipando il metodo critico che avrebbe caratterizzato l’epoca successiva.

La sua corrispondenza con Eloisa rimane una delle più intense testimonianze dell’amore e della filosofia medievale. Un amore totale, che brama ciò che è proibito e ne canta le lodi in poemi e poesie. Possiamo dire che anticipa l'Amor Cortese.

*Pare che due anni prima, nel 1139, fu Guglielmo di Saint-Thierry a richiamare l'attenzione dell'abate Bernardo di Chiaravalle, facendogli notare le eresie scritte da Pietro Abelardo.

Curiosità
Abelardo viene riconosciuto come uno dei padri dell'università occidentale. A Parigi si circondò di studenti provenienti da diversi paesi e molteplici furono i maestri che, lasciando le proprie precedenti mansioni, si dedicarono all'insegnamento. Non si avevano grandi strutture e biblioteche, ma si formarono le basi per le grandi università europee. Infatti, studenti e maestri non si fermarono in Francia, migrarono per l'Europa portando con loro questo nuovo approccio del sapere. Alcuni andarono ad Oxford e, da qui, a Cambridge, dove nacquero le celebri università.

Nessun commento:

Posta un commento

Scrivi un commento qui sotto