Pubblicato il 30/10/24e aggiornato il

Mazzini e la "Giovine Italia". Le insurrezioni

Nel precedente capitolo abbiamo assistito alla metamorfosi dell'Italia dopo la caduta di Napoleone. Dalla restaurazione, che ha interessato tutta l'Europa, alla nascita delle società segrete con le prime rivolte.

Ora scopriamo cosa accadde dopo con un famoso personaggio storico: Giuseppe Mazzini.

Sommario

Dove ha sbagliato la Carboneria


Il fallimento delle rivolte del 1820 e del 1821, in Italia, costrinse molti carbonari a lasciare il Paese. Andarono all'estero per non rischiare di essere condannati.

A quel punto si cercò di capire quali fossero state le cause dell'insuccesso. Tra i cospiratori c'era anche Giuseppe Mazzini che se ne andò in esilio nel 1830.

Secondo il genovese, nato nel 1805, gli errori furono dovuti a programmi poco chiari, troppa fiducia nell'aiuto dei sovrani e il non aver coinvolto il popolo nelle rivolte.
I carbonari appartenevano ad una classe sociale diversa rispetto alle "gente comune". Erano borghesi, benestanti, intellettualmente impegnati, lontani dal popolo.

Dal canto suo, il popolo, non si è mai interessato alle vicende dei carbonari e ai loro ideali.

Mazzini decise così di fare qualcosa di nuovo. Diede vita ad una nuova associazione, la Giovine Italia, e realizzò un programma.

Le idee di Mazzini


Come scritto prima, per Mazzini era importante coinvolgere anche il popolo nella lotta per liberare l'Italia. Un programma non facile, perché si doveva spiegare certi concetti a persone analfabete che mai si erano interessate a certi argomenti da intellettuali. Bisogna fornire loro le giuste informazioni, spronarli verso un obiettivo nazionale e non solo locale.

Insegnare al popolo il significato di libertà e indipendenza. Esso doveva contribuire alla realizzazione del risultato finale: l'unità d'Italia, liberandola dal dominio straniero, e la formazione di una repubblica democratica. L'idea di "repubblica" era quella giusta per Mazzini: negli anni precedenti ci si era fidati troppo (e inutilmente) dei sovrani.

Ritratto di Mazzini e prima pagina de Il Tribuno
Giuseppe Mazzini (di Luigi Calamatta) e il primo numero del suo giornale "Il Tribuno".

Insurrezioni mazziniane


In poco tempo il progetto di Mazzini si diffuse in molti territori della penisola. Tanti decisero di aderire alla Giovine Italia.

Si cominciò a passare dalle parole ai fatti, con rivolte in Piemonte e nel sud Italia. Senza successo, però.
Anche i fratelli Bandiera, Emilio e Attilio, sostenitori di Mazzini, tentarono di organizzare una ribellione in Calabria. Tuttavia, una volta sbarcati sulla costa calabrese, si accorsero che il popolo non era molto interessato alla rivolta. Presto vennero arrestati e i loro complici fucilati.

Dipinto che raffigura Mazzini in Esilio
Mazzini sulla via dell'esilio, con lo sguardo affranto. Opera di Edoardo Matania.

Intanto, nel 1834 Mazzini si rifugiò in Svizzera e, da qui, si spostò in Inghilterra nel 1837. 
Dunque, nonostante il suo impegno, si dovrà ancora attendere per l'unificazione del Paese.

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