Ci sono parole comuni che tutti noi utilizziamo nelle nostre conversazioni. Negli ultimi tempi è venuta in nostro aiuto anche la tecnologia, rendendo alcune nostre abitudini quotidiane più semplici. Uno di questi termini, uno strumento per certi versi, è: Calendario.
Un tempo di carta, una tipologia che ancora resiste, oggi lo si trova in varie forme digitalizzate, dal computer allo smartphone.
Arriviamo ora al punto, al motivo di questa pagina.
La maggior parte delle persone lo utilizzano per ricordarsi date importanti, anniversari, ma anche appuntamenti, siano galanti, di lavoro o per motivi di salute.
Quanti, però, si sono mai chiesti l'origine del nome? E quanti sanno perché sia formato da 365 giorni, da 12 mesi? Questa è una di quelle storie interessanti che vale la pena conoscere.
Sommario
- Etimologia della parola Calendario
- Come si misurava il tempo nell'antichità
- Origini del Calendario Giuliano
- Passaggio al Calendario Gregoriano
- Le misure (sessagesimali) del tempo
Etimologia della parola Calendario
Perché si chiama così?
Il nome "calendario" deriva da "calende", cioè il nome che utilizzava gli Antichi Romani per definire il primo giorno del mese.
Come si misurava il tempo nell'antichità
I popoli antichi basavano la misurazione del tempo soprattutto in funzione della giornata (dalla mattina alla sera) e delle fasi lunari. Un mese lunare era calcolato in base alla luminosità della Luna. Ad esempio, da una Luna piena a quella successiva.
Utilizzare un calendario costituito da 12 mesi lunari, però, costringeva i popoli a fare qualche aggiustamento in corso. Essendo troppo corto, ogni tanto dovevano istituire un anno di 13 mesi lunari.
Origini del Calendario Giuliano
Il precedente metodo non risultava molto pratico. Così, Giulio Cesare (Dittatore romano nato a Roma nel 101/100 a.C. e morto sempre a Roma nel 44 a.C.), dopo aver ascoltato il parere di un astronomo egiziano, decise di istituire un nuovo calendario.
Il nuovo calendario ("Giuliano") era formato da 365 giorni e prevedeva, ogni 4 anni, l'aggiunta di un giorno (anno bisestile).
Tutto bene, dunque? Avevamo la soluzione definitiva? No, non ancora!
Infatti, questo sistema non era preciso. In media perdeva 11 minuti ogni anno, rispetto al tempo impiegato dalla Terra per fare un giro completo intorno al Sole.
Voi direte "che sono 11 minuti, poca roba..". In un anno certo, ma dopo 1500 anni la differenza era salita a circa 10 giorni. Questo problema aveva sfasato tutte le date importanti dell'anno solare. I solstizi d'inverno e d'estate si erano spostati, causando confusione, soprattutto in agricoltura.
Passaggio al Calendario Gregoriano
Le conseguenze causate dal calendario giuliano furono risolte da Papa Gregorio XIII in un modo davvero originale e unico nella storia.
Il pontefice, in pratica, eliminò 10 giorni dal calendario. Dieci giorni che non sono, quindi, mai esistiti. Storicamente, le date dal 5 al 14 ottobre del 1582 non sono mai esistite. Completamente cancellate.
I cittadini di tutto l'occidente si sono addormentati il 4 ottobre e si sono risvegliati direttamente il 15 ottobre. Pazzesco, vero?!
In questo modo il Papa recuperò quei giorni persi in 1500 anni. A lui si deve il nome dell'attuale calendario, detto appunto "Gregoriano".
Inizialmente fu adottato in Italia, in Spagna e in Portogallo. In seguito, anche nel resto d'Europa. Poi, anche in Cina e in Giappone. Oggi è utilizzato da Europa, Americhe, Asia, Australia, gran parte dell'Africa. Non è seguito nei paesi con diversa religione, ad esempio (ebrei, islamici..).
Le misure (sessagesimali) del tempo
Per il tempo non si utilizza il sistema metrico decimale (da 0 a 9).
Viene adottato un sistema sessagesimale. Per cui abbiamo:
- Un giorno formato da 24 ore
- Un'ora costituita da 60 minuti
- Un minuto da 60 secondi.
- 1g 18h 23m 30s
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