La rivoluzione americana fu accolta dagli europei con grande entusiasmo. Essi vivevano ancora in monarchie, dominati da re e nobili, in una situazione per loro insopportabile.
Da anni venivano scritti e pubblicati libri e giornali su argomenti importanti: fino a che punto i re potevano imporre il proprio potere sul popolo? Alcuni scrittori si chiesero se i re fossero davvero indispensabili e se, invece, non fosse un diritto del popolo governarsi da solo.
Iniziarono a diffondersi parole come "libertà", "uguaglianza", "diritti".
In un paese, in particolare, si sentiva la necessità di limitare i poteri del re: la Francia.
Luigi XVI non era considerato un re ma il "padrone della Francia". Era un sovrano assoluto, che poteva decidere su qualsiasi cosa. Poteva mettere nuove tasse, condannare a morte chi voleva senza motivazioni.
Luigi XVI e Maria Antonietta, la moglie, vivevano nella splendida reggia di Versailles, circondati da servitù e nobili nullafacenti. Una vita piena di svaghi, lusso, spreco di denaro, risorse, cibo.
Suddivisione politica e sociale in Francia
La popolazione francese era suddivisa in tre ordini:
- Nobili
- Alto clero (vescovi, abati, canonici)
- "Terzo Stato" (contadini, artigiani, lavoratori)
I primi due ordini, che vivevano nella ricchezza e nell'oziosità, erano formati da circa 400 mila persone, il terzo, più povero, da 24 milioni.
Nobili e Alto Clero vivevano sulle spalle del popolo, il quale doveva pagare le tasse e rispettare gli obblighi imposti dall'alto.
Nel terzo ordine rientravano anche i borghesi (avvocati, medici, commercianti, scrittori, parroci). Persone istruite, che riuscivano a garantire un discreto tenore di vita alle proprie famiglie. Erano, però, disprezzati dai nobili.
Assalto alla Bastiglia
Siamo nel 1789. Il popolo non ce la fa più e protesta. Il re, preoccupato, convoca una grande assemblea, convocando i rappresentanti dei tre ordini. Voleva fare in modo che si risolvessero i problemi.
Tuttavia, il popolo era esasperato e non aspettò le dubbie decisioni dell'assemblea. Si ribellò, scendendo in piazza e per le strade, manifestando il proprio malcontento.
Il 14 luglio del 1789 trentamila parigini andarono alla Bastiglia, il castello dove erano imprigionati i politici, nemici della monarchia. La grande folla assaltò la fortezza, liberando i prigionieri e prendendo tutte le armi.
Un evento importante, una da storica: inizia la rivoluzione francese.
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Presa della Bastiglia - Raffigurazione di Charles Thévenin |
Dichiarazione dei diritti dell'uomo: Liberi e uguali
La ribellione era solo il primo passo. C'erano tante cose da cambiare, a cominciare da quella ingiusta suddivisione nei tre ordini.
I rappresentanti del popolo, il mese successivo (26 agosto), approvarono la Dichiarazione dei diritti dell'uomo: tutti gli uomini erano ora liberi e uguali. Fu anche introdotta l'abolizione dei privilegi di nobili e alto clero. Finiva così la schiavitù del terzo stato.
Fine della monarchia
Il re, Luigi XVI, non approvò le decisioni dei rivoltosi e decise di scappare all'estero, travestendosi da contadino. Fu inutile, perché venne riconosciuto, arrestato e riportato a Parigi.
Gli altri re europei, forse spaventati dalle conseguenze di questa ribellione nei propri regni, vollero aiutare il sovrano francese, dichiarando guerra alla Francia.
La spinta rivoluzionaria era troppo grande, nessuno poteva fermarla e così i francesi, nonostante la fame, i disaccordi, si unirono per respingere il nemico straniero. In gioco non c'era solo la terra, ma la libertà da poco conquistata.
Il re Luigi XVI venne condannato a morte con la ghigliottina.
Dopo la rivoluzione arriva il terrore
La Francia venne proclamata "repubblica". I soldati stranieri avevano circondato la nazione e i vivere iniziarono a scarseggiare. I capi rivoluzionari iniziarono a litigare tra di loro. Il potere passò in mano ai più violenti. Iniziò il "terrore". Nobili, sacerdoti, monaci.. bastava un sospetto per condannarli a morte ingiustamente.
La libertà stava lasciando il posto alla vendetta, ai saccheggi, agli omicidi.
Vittoria della borghesia, il Direttorio
Si doveva tornare alla normalità e così venne nominato un governo formato da cinque persone, il "Direttorio". Questi erano appoggiati dai borghesi. La borghesia era la vera vincitrice della rivoluzione. Riuscì ad occupare tutti i posti di potere, prendendosi tutti quei privilegi che avevano prima combattuto.
Il nuovo governo doveva ora pensare ai paesi che stavano attaccando la Francia, soprattutto Inghilterra e Austria. Il primo passo fu quello di rinforzare l'esercito. Una parte di esso fu affidata ad un generale che diventerà poi fondamentale per la Francia e non solo: Napoleone Bonaparte.
Nel prossimo capitolo ci occuperemo proprio di lui.
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