Pubblicato il 23/02/21e aggiornato il

Il genio Alessandro Volta. Vita, scoperte e invenzioni

Fin da piccoli ci siamo chiesti da dove provenisse e cosa fosse l'elettricità. La utilizziamo normalmente, quotidianamente, oggi più che mai; anche solo in casa, guardandoci intorno, notiamo subito l'impressionante quantità di dispositivi che funzionano grazie alla corrente elettrica, sia essa proveniente dalle prese a muro, sia da una batteria.

Studiando a scuola, ad un certo punto, si scopre un fatto straordinario. Se oggi possiamo facilmente accendere una lampadina per illuminare una stanza, guardare un film in televisione, giocare con una consolle, cercare informazioni con il computer o comunicare con uno smartphone, il merito è di un genio italiano di qualche secolo fa, Alessandro Volta.

Sommario

Vita, scoperte e invenzioni di Alessandro Volta

Fisico, chimico, inventore, accademico, nato a Como il 18 febbraio del 1745 e morto nella stessa città il 5 marzo del 1827 all'età di 82 anni.

Alessandro Volta, disegno
La sua invenzione più famosa è la "pila" (nel 1800), con la quale è diventato il primo a generare elettricità.

Nel 1775 creò l'elettrofo (portatore di elettricità statica) e nel 1797 l'elettrometro condensatore (che serve a misurare la tensione elettrica).

Tra le sue altre grandi scoperte, poco conosciute, ricordiamo il "gas metano" (nel 1776), al giorno d'oggi utilizzato come fonte di energia per numerosi scopi, dal riscaldamento alla cottura, al movimento di veicoli motorizzati. 

Riuscì pure a progettare alcuni marchingegni che sfruttassero questo straordinario gas (la pistola elettroflogopneumatica, la lucerna ad aria infiammabile chiamata anche "lampada perpetua di Volta", l'eudiometro per analizzare i gas).

Invenzioni futuristiche, usate ancora oggi.

Come tutti i grandi inventori del passato, Alessandro Volta era una persona curiosa, con tante passioni, dalle scienze naturali alla fisica, alla tecnologia. Molti giovani dell'epoca ebbero il privilegio di seguire le sue lezioni presso l'Università di Pavia, dove insegnò. Nel corso della sua vita viaggiò molto per l'Europa, incontrando imperatori e scienziati come Laplace e Lavoisier. 

Volta, vita privata

Dopo una relazione (malvista dai familiari) con la cantante romana Marianna Paris, si sposa nel 1794 con Maria Teresa Peregrini, nobildonna comasca. Dalla coppia nacquero tre figli: Zanino (1795-1869), Flaminio (1796-1814) e Luigi Tobia (1798-1876). Dal 1819 si ritira a vita privata. La sua tomba si trova a Camnago Volta (curiosità: le sue spoglie vennero studiate da Lombroso).

Grazie al suo lavoro, altri personaggi diventarono famosi con grandi invenzioni che sfruttano l'elettricità. Pensiamo ad esempio a Thomas Edison e la sua lampadina, a Samuel Morse e il telegrafo elettrico, la radio, la televisione... .

Tornando alla pila, questa venne presentata, con una dimostrazione, anche a Parigi, nel 1801. Lo "spettatore" d'eccezione era un certo Napoleone Bonaparte, il quale, apprezzando l'esperimento dell'inventore italiano, lo nominò conte.


Dimostrazione funzionamento pila di Volta, per Napoleone
Pila di Volta. Dimostrazione a Parigi per Napoleone


Pila di Volta, origini dell'invenzione

La storia della pila parte da un dubbio di Volta sulle teorie del bolognese Luigi Galvani (nato nel 1737, morto nel 1798). Quest'ultimo, infatti, affermava, in una pubblicazione, la teoria dell'elettricità animale: in pratica aveva riscontrato una contrazione dei muscoli di una rana a contatto con due differenti metalli.

Il fisico di Como riuscì a chiarire il fenomeno, confutando il lavoro del collega di Bologna. Non era l'animale che produceva corrente elettrica, bensì il contatto dei due diversi metalli.

Come è fatta e come funziona la pila di Volta

Dallo studio dell'esperienza di Galvani è nata l'invenzione della pila:
una colonna formata da dischetti poggiati l'uno sull'altro in modo alternato: un dischetto di rame, uno di zinco e tra loro un panno inumidito con un liquido acido (acqua salata o acidulata).

Il suo funzionamento era assicurato da due fili metallici che partivano, uno dal primo dischetto in basso (ad esempio di rame) e uno dall'ultimo dischetto in alto (ad esempio di zinco).
In questo modo veniva prodotta della corrente elettrica che poi viaggiava lungo i due fili (un polo positivo e uno negativo).

Schema funzionamento pila di Volta
La Pila di Volta

Il prodigio avveniva in questo modo: il dischetto di rame ha un carica positiva, mentre quello di zinco ha una carica negativa; collegando i due con un conduttore si ha un movimento di elettroni dalla carica negativa (zinco) alla carica positiva (rame): l'elettricità si sposta, si muove da un dischetto all'altro.

Alternative ai due metalli: l'esperimento funziona anche se mettiamo un dischetto di argento al posto del rame e un dischetto di stagno al posto dello zinco.

Ora sapete perché la corrente elettrica si misura in "Volt", in onore del nostro Alessandro!

Cos'è l'Effetto Volta?

La differenza di potenziale che si ottiene nel momento in cui due metalli differenti vengono messi a contatto.

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