Laconico, questo il termine che mi è balzato agli occhi tra una riga e l'altra del Corso di storia generale, volume I - Storia orientale e greca.
Grazie a questo antico testo, datato 1899 e il cui prezzo era fissato a 2 lire, ho scoperto l'etimologia della parola in questione, le sue origini.
Andiamo con ordine.
Cosa significa "laconico"?
Prendiamo i nostri vocabolari dalla libreria e cerchiamo.
- Nel primo leggo: "Aggettivo, singolare maschile. Improntato a concisione talvolta eccessiva, dura o addirittura sgradevole o volutamente scortese".
- Nel secondo dizionario: "Aggettivo. Conciso ed evasivo".
Chiaro, no? Bene, ora passiamo a scoprire le origini del termine, trovate per caso tra le pagine del libro che prima ho citato.
Torniamo indietro nel tempo, all'incirca al VI, VII secolo avanti Cristo, nel territorio all'epoca dominato da Sparta (Peloponneso sudorientale), nell'attuale Grecia. Questa parte della penisola si chiamava Laconia.
Gli spartani, che erano addestrati a combattere dall'età di 7 anni e fino ai 60 anni, abituati a sopportare fatica, dolore e sofferenza, avevano un'altra particolarità: parlare poco e in modo conciso, da veri "uomini duri". Questa caratteristica era diffusa a tal punto che chi parlava tanto non era ben considerato dalla società, diventava quasi un emarginato o comunque visto come una persona di scarsa virtù.
Da qui il termine laconico, poiché gli spartani abitavano in Laconia.
Tornando alla spiegazione contenuta del dizionario: "Conciso ed evasivo come si dice che fosse il parlare degli antichi spartani".
Altre derivazioni che possiamo trovare nella nostra lingua: laconicità (l'essere laconico), laconismo (l'essere laconico), laconicamente (con laconicità).
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