Come tutti sapete, noi ci esprimiamo, comunichiamo, attraverso la voce e la scrittura. Mentre il parlare risulta più facile, tutt'altra faccenda è quella dello scrivere. Per imparare a scrivere è necessario, anzi, obbligatorio, partire dalla conoscenza dell'alfabeto.
L'alfabeto italiano è l'insieme di tutte quelle lettere che compongono le parole utilizzate in una conversazione, o in una corrispondenza via posta, nei libri, in televisione, alla radio, nelle pagine dei siti internet.
Le lettere non sono altro che dei simboli, inventati dall'uomo, per definire alcuni suoni, tipici del linguaggio.
Il nostro alfabeto, i cui caratteri vengono detti "latini", è formato da 21 lettere, che qui sotto elenco in formato maiuscolo e minuscolo, dalla A alla Z, inserendo tra parentesi anche la pronuncia.
A -- a --- (a)
B -- b --- (bi)
C -- c --- (ci)
D -- d --- (di)
E -- e --- (e)
F -- f --- (effe)
G -- g --- (gi)
H -- h --- (acca)
I --- i --- (i)
L -- l --- (elle)
M - m -- (emme)
N -- n -- (enne)
O -- o -- (o)
P -- p -- (pi)
Q -- q -- (cu)
R -- r -- (erre)
S -- s -- (esse)
T -- t -- (ti)
U -- u -- (u)
V -- v -- (vu)
Z -- z -- (zeta)
Quali sono le vocali dell'alfabeto italiano?
Tra le 21 lettere sopra elencate possiamo fare la distinzione tra consonanti (che sono sedici) e vocali (che sono cinque). Per semplicità riporto solo le vocali (in questo modo capirete che le lettere rimanenti sono consonanti). Eccole qui:
A, E, I, O, U.
Lettere straniere o antiche
Come sappiamo, però, queste non sono le uniche lettere dell'alfabeto che utilizziamo. Infatti, alcune parole antiche, così come quelle straniere o alcuni nomi particolari, possono contenere altre cinque differenti lettere, che sono:
J ---- j --- ("i lunga" oppure "gei")
K --- k -- (cappa)
W -- w -- (doppia vu)
X --- x -- (ics)
Y --- y -- ("ipsilon" oppure "i greca")
Con la loro aggiunta, l'alfabeto diventa di 26 lettere. Queste ultime vengono inserite in questo ordine:
A, B, C, D, E, F, G, H, I, J, K, L, M, N, O, P, Q, R, S, T, U, W, X, Y, Z
La "Y", nella lingua italiana, può avere diversi significati. Potrebbe apparire come una vocale "I", oppure come una semiconsonante "J".
Casi di pronuncia particolare
Non tutte le lettere hanno un unico suono. Ad esempio, la pronuncia della "C" è diversa nelle due parole "Ciao" e "Casa". Nel secondo esempio, la pronuncia assomiglia di più alla "Q" di "Quando"; lo si nota meglio nella parola "Cuore".
Così, come la vicinanza delle due lettere "S" e "C" che, insieme, diventa la "SC" di "Sciare", "Sciarpa", eccetera. Oppure le lettere "G" e "N" diventano la "GN" di "Gnocchi". "Gnomo". La "C" con la "H" ("Chi", "Chiesa"). La "G" con la "H" ("Ghianda", "Ghiro"), oppure con la "L" ("Maglia", "Foglia").
Quindi, bisogna stare attenti non solo alla lettera stessa, ma anche alle lettere che si trovano prima o dopo.
Altre lettere, invece, sono come invisibili. Non si pronunciano affatto. Pensiamo alla parola "Hanno", voce del verbo "Avere": in questo caso si pronuncia "anno", senza "H" (a proposito, potrebbe interessarti l'argomento: A con la H o senza H. Come si scrive?).
La corretta scrittura (ortografia), quella giusta, si basa sull'utilizzo di tutte le lettere qui sopra riportate, raggruppate in parole semplici o più complesse, con un elevato numero di combinazioni, seguendo le regole grammaticali che in queste pagine cerco di spiegare in modo semplice. Un po' come quelle pensate per i bambini a scuola, alle elementari.
Se avete dubbi, commentate pure qui sotto.
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